IL GROUNDING BIOENERGETICO: RADICAMENTO E PADRONANZA DI SE'
Il grounding bioenergetico è, prima di tutto, un atteggiamento psicocorporeo che favorisce l'integrazione delle varie parti della personalità, e che ci orienta nel rapporto complesso tra mondo interiore e mondo esterno. Non a caso, Lowen ha definito la posizione di base in piedi, comunemente chiamata appunto "grounding", posizione di orientamento.
Si tratta della posizione ortostatica eretta, con in più un tocco piccante: il leggero spostamento del peso dal centro del piede verso l'avampiede, così da mettere in leggera tensione la parte posteriore delle gambe e farle vibrare. In tal modo saremo fermi/e ma non immobili, a dimostrare l'integrazione di una polarità motoria fondamentale, e sperimenteremo la capacità propria delle fibre muscolari di vibrare come corde di uno strumento musicale, capacità che ne caratterizza la specifica vitalità.
Questa piccola innovazione, inoltre, fa sì che si possa percepire la controspinta del suolo e così attivare la pianta del piede, intorpidita dall'abitudine a camminare su terreni piani e stabili e dall'uso delle scarpe.
La scoperta della vitalità delle piante dei piedi e dei piedi nella loro totalità è fondamentale nel grounding in piedi, così come la percezione del rapporto dei piedi, e delle gambe, con i muscoli che si muovono nell'interno del corpo, tanto che i piedi possono essere definiti il terzo diaframma, insieme al diaframma toracico e al diaframma pelvico.
La relazione tra questi tre diaframmi, la percezione della loro connessione, sostanziano il vissuto del radicamento e della padronanza di sé. Vediamo come. I muscoli volontari che si muovono nell'interno del corpo, compresi gli addominali profondi (trasversi dell'addome), sono, infatti, a contatto con il "canale viscerale", e permettono la sua integrazione con la struttura scheletrico-muscolare. Tutto ciò fornisce senso di sicurezza e senso di autocontenimento, oltre che la consapevolezza del senso della propria individualità e dei propri confini. Questo è ciò che in analisi bioenergetica intendiamo per padronanza di sé.
Buon grounding a tutti/e!
Si tratta della posizione ortostatica eretta, con in più un tocco piccante: il leggero spostamento del peso dal centro del piede verso l'avampiede, così da mettere in leggera tensione la parte posteriore delle gambe e farle vibrare. In tal modo saremo fermi/e ma non immobili, a dimostrare l'integrazione di una polarità motoria fondamentale, e sperimenteremo la capacità propria delle fibre muscolari di vibrare come corde di uno strumento musicale, capacità che ne caratterizza la specifica vitalità.
Questa piccola innovazione, inoltre, fa sì che si possa percepire la controspinta del suolo e così attivare la pianta del piede, intorpidita dall'abitudine a camminare su terreni piani e stabili e dall'uso delle scarpe.
La scoperta della vitalità delle piante dei piedi e dei piedi nella loro totalità è fondamentale nel grounding in piedi, così come la percezione del rapporto dei piedi, e delle gambe, con i muscoli che si muovono nell'interno del corpo, tanto che i piedi possono essere definiti il terzo diaframma, insieme al diaframma toracico e al diaframma pelvico.
La relazione tra questi tre diaframmi, la percezione della loro connessione, sostanziano il vissuto del radicamento e della padronanza di sé. Vediamo come. I muscoli volontari che si muovono nell'interno del corpo, compresi gli addominali profondi (trasversi dell'addome), sono, infatti, a contatto con il "canale viscerale", e permettono la sua integrazione con la struttura scheletrico-muscolare. Tutto ciò fornisce senso di sicurezza e senso di autocontenimento, oltre che la consapevolezza del senso della propria individualità e dei propri confini. Questo è ciò che in analisi bioenergetica intendiamo per padronanza di sé.
Buon grounding a tutti/e!
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