L'adolescente dentro di noi
L'adolescente dentro di noi è la parte e la funzione della personalità capace di rimettere ciclicamente tutto in discussione, di metterci in rapporto con l'aspetto rischioso dell'esperienza umana, e di custodire la passione di vivere. Per "passione" intendiamo sia la spinta vitale, nella sua forma più travolgente, sia il pathos (sofferenza, struggimento).
L'individuazione e il confronto con l'adolescente interno/a ci permette di confrontarci con la potenza pulsionale e con il caleidoscopio emozionale, permettendo così alla parte adulta e all'Io di mantenersi vitali e di continuare a sviluppare la loro capacità di contenimento e gestione delle risorse della personalità.
La parte adolescente, così come l'età adolescenziale, devono essere considerate allo stesso livello della parte bambina interna e dell'infanzia. Occorre, perciò, mettere definitivamente da parte la teoria secondo cui l'adolescenza sarebbe una ricapitolazione delle sfide dell'infanzia. Su questo mi ritrovo d'accordo con il collega canadese Denis Royer, di cui ho tradotto l'articolo "Passione: al cuore del corpo adolescente" per la rivista della Siab "Grounding" (n° 1-2011, pp.93-110). Cominciamo, dunque, a considerare il corpo adolescente come il frutto di un movimento verso un'organizzazione più complessa di quella che prevale nell'infanzia.
Royer ci suggerisce di attribuire alla parola "passione", in quanto stato che emerge tipicamente nell'adolescenza, il senso di stato affettivo frutto dell'incontro di particolari aspetti emotivi e cognitivi. Durante l'adolescenza, infatti, sviluppiamo nuove capacità cognitive, compresa la capacità di guardare al passato e al futuro, così come la capacità affettiva di appassionarci e di innamorarci.
E' interessante, dunque, ricercare nell'adolescenza e nella parte adolescente interna le radici della nostra capacità di appassionarci e di innamorarci, e dell'interazione tra funzione intellettuale ed erotismo. Abituiamoci, perciò, a pensare che non solo le funzioni intellettuale e sessuale hanno molti punti in comune, ma che si implicano reciprocamente, così come ci suggerisce la visione propriamente bioenergetica dell'erotismo come passione di vivere nel senso più ampio possibile, a partire dal radicamento di ogni sentimento, anche doloroso, nel piacere di sentirsi vivi/e qui e ora.
L'individuazione e il confronto con l'adolescente interno/a ci permette di confrontarci con la potenza pulsionale e con il caleidoscopio emozionale, permettendo così alla parte adulta e all'Io di mantenersi vitali e di continuare a sviluppare la loro capacità di contenimento e gestione delle risorse della personalità.
La parte adolescente, così come l'età adolescenziale, devono essere considerate allo stesso livello della parte bambina interna e dell'infanzia. Occorre, perciò, mettere definitivamente da parte la teoria secondo cui l'adolescenza sarebbe una ricapitolazione delle sfide dell'infanzia. Su questo mi ritrovo d'accordo con il collega canadese Denis Royer, di cui ho tradotto l'articolo "Passione: al cuore del corpo adolescente" per la rivista della Siab "Grounding" (n° 1-2011, pp.93-110). Cominciamo, dunque, a considerare il corpo adolescente come il frutto di un movimento verso un'organizzazione più complessa di quella che prevale nell'infanzia.
Royer ci suggerisce di attribuire alla parola "passione", in quanto stato che emerge tipicamente nell'adolescenza, il senso di stato affettivo frutto dell'incontro di particolari aspetti emotivi e cognitivi. Durante l'adolescenza, infatti, sviluppiamo nuove capacità cognitive, compresa la capacità di guardare al passato e al futuro, così come la capacità affettiva di appassionarci e di innamorarci.
E' interessante, dunque, ricercare nell'adolescenza e nella parte adolescente interna le radici della nostra capacità di appassionarci e di innamorarci, e dell'interazione tra funzione intellettuale ed erotismo. Abituiamoci, perciò, a pensare che non solo le funzioni intellettuale e sessuale hanno molti punti in comune, ma che si implicano reciprocamente, così come ci suggerisce la visione propriamente bioenergetica dell'erotismo come passione di vivere nel senso più ampio possibile, a partire dal radicamento di ogni sentimento, anche doloroso, nel piacere di sentirsi vivi/e qui e ora.
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