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IN RICORDO DI ALEXANDER LOWEN FONDATORE DELL'ANALISI BIOENERGETICA

(23.12.1910-28.10.2008) Mi viene voglia di respirare profondamente e di spingere i piedi ben forte a contatto con la terra, di camminare nella natura o tra campi coltivati, dopo la pioggia di questi giorni, alla ricerca dell'odore della terra bagnata. Ecco, Alexander Lowen per me significa ritrovare, dentro e fuori di me, la terra buona, quella che sostiene e dà frutti, quella che accoglie e ridà coraggio, quella che è tutt'uno con la vita e la gioia di vivere. A lui si deve l'aver indicato questa via e l'aver sviluppato esperienze improntate a questa visione dell'esistenza: essere radicati/e nella vita, nel respiro e nel contatto con la terra, nei ritmi vitali e naturali, dentro e fuori di noi. Grazie, Al, sei stato terreno solido su cui poggiare desideri e iniziative, non scorderò mai i tuoi occhi vivaci e il tuo sorriso! 30.11.08 LG

AMORE E CONFINI

Parliamo di questa polarità che ci costringe ad accostare lo slancio del cuore all'esigenza di gestire tale slancio, in modo che non sfoci in pericoloso invischiamento. Parliamo di questa polarità sommamente "scomoda", oggi, che l'amore è stato caricato dell'aspirazione all'assoluto di un mondo desacralizzato ed i confini sono stati demonizzati come rappresentazione del male, ovvero, come ostacolo al "progresso"! E, invece, proviamo a pensare che lo slancio del cuore, per prendere forma, come qualunque altra cosa, ha bisogno di confini entro i quali fiorire. Paradossale e, quindi,...vero! Le polarità in rapporto dànno vita ai paradossi, e i paradossi sono l'essenza della vita. Altrimenti? Altrimenti quello che cerchiamo e TROVIAMO è qualcosa di mostruoso, un'appendice-specchio di noi stessi/e che si invischierà con noi in un soffocamento reciproco. Dunque, cerchiamo di accettare di buon animo la danza dell'avvicinamento e dell'allonta

LA SCOPERTA DI UNA PARTE DI SE

Un modo per cercare di cogliere, seppur vagamente, la complessità dell'esperienza umana è quello di immaginare noi stessi/e come un "microcosmo", costituito da tante parti, tante quante quelle che costituiscono il "macrocosmo" di cui facciamo parte a nostra volta. Sulla scoperta di una parte di se, la filosofa Roberta De Monticelli ha scritto, a mio avviso, parole illuminanti che condivido pienamente: "Nella misura in cui è veramente una scoperta di un nuovo pezzo di se, e non la riconferma di un sapere di se, vero o presunto, in questa misura non si scopre quello che si cercava, ma la scoperta è una conseguenza della scoperta di altro. In noi si risveglia il pezzo che corrisponde a questo altro: persona, opera, cosa capace di chiamare alla luce e alla vita uno strato di se che senza l'incontro avrebbe anche potuto dormire per sempre. C'è in ogni ricerca di conoscenza personale, questa direzione verso l'altro/a e questo riposare nell'altro/a

IL TOCCO DI VENERE

L'opposizione materia/forma nell'ambito dell'educazione sentimentale. L'educazione sentimentale può essere definita come un addestramento all'arte di dare forma-senso alla materia esistenziale sensoria-emozionale-immaginativa. Dare forma-senso vuol dire ritrovare-scoprire il synolon che unisce armoniosamente (sposa?) forma e materia, che ne rifà una sola cosa, dandoci così l'esperienza dell'unità e della pienezza di essere. La condizione umana, infatti, soffre particolarmente della scissione di materia e forma, in quanto suscitatrice, appunto, di carenza di essere. Vivere un'esperienza affettiva in modo pieno significa, dunque, condividere l'azione di donazione di senso costituita dal dare forma alla materia sensoria-emozionale-immaginativa attraverso l'incontro dei "mondi" di cui ciascumo/a è portatore/trice. Da tutto questo nasce il sentimento come esperienza condivisa-particolare narrante e narrabile, in cui ciascun/a partecipante si

DELLO "SPAZIO INTERIORE" O "CENTRO D'INTIMITA'"

SECONDO LA FILOSOFA SPAGNOLA MARIA ZAMBRANO (1904-1991) "Una volta , prima di essere spazzato via dall'io cartesiano, c'era qualcosa chiamato anima, che noi ora immaginiamo come questo spazio interiore, come questo regno personale, tesoro in cui si custodiscono le possibilità nascoste e imprevedibili di ognuno, il suo regno segreto. Questo spazio fu cancellato e al suo posto apparvero i 'fatti psichici' o gli 'atti di coscienza'. Tutta la realtà, qualunque fosse la sua maniera d'essere, doveva essere fondata e legittimata in un atto di coscienza e lo deve ancora. E' la legittimità, l'esistenza, la realtà. E' lo psicologismo conseguente al cartesianesimo. L'anima antica, invece, anche in una filosofia così razionalista, così estranea a misticismi di ogni sorta come quella di Aristotele, diceva che 'l'anima è come una mano' e anche che 'l'anima è in un certo modo tutte le cose'. Qualcosa, una specie di luogo, di sed

ELEGANZA

L'abito scivola sul corpo, lo accarezza; non lo aggredisce, non lo costringe, non lo spara contro l'occhio; piuttosto, invita l'occhio ad addolcirsi in un moto delicatamente estetico di ammirazione. Si favorisce così la contemplazione e non l'esaltazione dell'azione, immediata, in cui il desiderio implode, muore prima di maturare e fiorire. Ricca è, infatti, l'esperienza del desiderare in cui si intrecciano le arti della memoria e dell'immaginazione. 29.07.08 LG
LIBERTA' E' ANCHE SCEGLIERE DI NON ESIBIRE IL CORPO IN UN MONDO CHE LO MERCIFICA. L.G.

IL DIALOGO TRA PIACERE E DOLORE

Il piacere è la nostra forza, la forza che ci permette di lasciare che il dolore ci trasformi. C'è una dimensione propria della condizione umana che non sopporta la visione riduttivista biologica, la quale intende la vita come attrazione per ciò che procura piacere e repulsione per ciò che procura dolore. Non a caso l'incapacità di coniugare piacere e dolore ha contraddistinto la polemica tra Freud e Reich; ognuno dei due colse solo una parte di questa polarità esistenziale basilare per la condizione umana. Si era all'inizio del '900, il periodo in cui vennero impostate le questioni su cui ancora lavoriamo. Freud poneva l'accento sul dolore, il prezzo da pagare per la civiltà, Reich, invece, lo poneva sul piacere, affermando la possibilità di un ritorno alla natura. En passant, diciamo che si ritrovavano impelagati nell'opposizione culturale tra "natura" e "cultura". Cosa può mettere in dialogo l'esperienza del piacere con l'esperienz

LASCIARSI SORPRENDERE

Dedicato a chiunque sia aperto/a alla vita. La frase magica è: "Lasciarsi sorprendere." Niente è come l'avevi immaginato. Ci vorrà ben altro, ci vorrà un'immaginazione di livello più alto, molto più alto per cogliere l'occasione che la vita ti offre, qualunque occasione. Un'immaginazione che non controlla, ma s'inginocchia davanti al manifestarsi dell'inaspettato/a. Le cose più importanti ti capiteranno per caso, quando meno te l'aspetti, quando non ti eri preparato/a, dove non le cercavi. Le cose più importanti non sarai tu a deciderle, accadranno e basta. E se non sarà così, vorrà dire che non sono veramente importanti, ovvero non ti cambieranno dentro. Dovrai imparare a lasciarti sorprendere, e ci vorrà tutta la vita. La smetterai di cercare quello che credi già di conoscere. E quello che conosci ti apparirà, d'un tratto, del tutto nuovo e indomabile. La persona che ti sconvolgerà la vita sarà ben diversa da quello che avevi pensato, anche s

BISOGNO E DESIDERIO

Contributo ad un'educazione sentimentale. Ho bisogno di te per non morire, ho desiderio di te per lanciarmi oltre la morte. Ho bisogno di te per costruire la casa-tempio, l'accampamento nel deserto. Ho desiderio di te per restare aperto/a al vento dell'essere, al mare dell'essere, fino a farmi portare via come granello di sabbia, come goccia lucente, piccolo orgoglio dell'onda. Il soddisfacimento del bisogno crea le mie radici e i miei confini, il desiderio scompiglia i confini e capovolge le radici. Quanto ho bisogno del desiderio, quanto desidero il bisogno? L'arte di vivere consta anche di un esercizio infinito di dosaggio quotidiano del bisogno e del desiderio. Mi ripeto le due parole separatamente, le lascio risuonare nell'oracolo del corpo, e ascolto le sfumature sensorie-emotive che si dispiegano, con il loro correlato di scenari intessuti dai ricordi e dalle fantasie. Il bisogno è un'esperienza della vita che combatte ed esorcizza la morte. Il de

CORPO-SIMBOLO-MISTERO

I miei studi filosofici sono andati in parallelo con la mia partecipazione al movimento delle donne, a tutto questo si è aggiunta, dopo la laurea, la formazione in Analisi Bioenergetica. La mia giovinezza si è abbeverata a queste fonti, mi considero fortunata per questo. Al giro di boa dei trent'anni, èbalzato in primo piano il rapporto con i simboli, con il linguaggio simbolico e il suo impatto sull'immaginazione come motore diorganizzazione psico-corporea. Il "corpo emozionale" mi si è rivelato"corpo simbolico". Ho cominciato a respirare dentro un "grande senso" che aveva a che fare col "mistero" come dialogo degli opposti. "Corpo","simbolo", "mistero" sono così diventati per me concetti profondamente connessi. In particolare, mi è apparso chiaro come il linguaggio simbolico sia l'unico modo di dire l'indicibile, di comunicare il rapporto tra gli opposti, quindi, il mistero, senza stravolgerlo, senz

MASCHILE/FEMMINILE: USCIRE DALL'OPPOSIZIONE ED ENTRARE NEL COCKTAIL

Se riuscissimo a pensare la ricchezza e la complessità della polarità "maschile/femminile". Se riuscissimo a liberarci dalla tendenza riduttivista imperante in occidente. Se riuscissimo a risalire dalla letteralità alla dimensione simbolica, la più ampia possibile. Se riuscissimo a pensare che siamo tutti/e un insieme di maschile e di femminile, che si esprime attraverso un corpo definito secondo un sesso, come cocktails serviti in calici e in flute, considerando che questo è ciò che rende l'insieme affascinante ed estremamente vario! Se la smettessimo di confondere "il maschile" con gli uomini e "il femminile" con le donne. Se un uomo potesse dire "Ho paura!" senza essere considerato un bambino. Se una donna potesse sentirsi indipendente senza scimmiottare gli uomini. Se, oltre gli stereotipi, per chi lo desidera, ci fosse spazio per vivere tutta l'affascinante complessità interiore dell'identità sessuata, e quella esterna dell'i

IL VOLTO CANGIANTE DELLA SOLITUDINE

La solitudine come effetto dei tempi e degli spazi alienati del ciclo produzione-consumo La solitudine come carenza di comunicazione e di intimità emotiva. La solitudine come espulsione-ritiro dal gruppo e come sradicamento. La solitudine come ricerca del senso dell'esistenza e incontro con se stessi/e. La solitudine come laboratorio dell'immaginazione e della memoria. La soltitudine come immersione totale nella natura e nell'arte. "Era solo. Era abbandonato, felice, vicino al cuore selvaggio della vita. James Joyce"

SIMPATIA PER L'ANTAGONISTA

Lavorare con l'ambivalenza e l'opposizione. Quello che ci manca è un senso costruttivo per l'esistenza dell'antagonista. Viviamo da troppo tempo immersi/e in un contesto culturale privo della capacità di elaborare il valore del confronto e della competizione come crescita interiore. Questo ha portato alla demonizzazione della competizione, della sua esclusione dal movimento dialettico della vita e, quindi, paradossalmente, alla sua ipertrofizzazione e, come ulteriore conseguenza logica, al suo degrado. Oggi, infatti, tutto è competizione, spesso sleale, e la collaborazione sfocia, a sua volta, nella collusione. Non è colpa di una parte "cattiva" dentro e/o fuori gli individui, si tratta di qualcosa di più complesso che, per essere colto,necessita di uno sguardo panoramico che abbracci la cornice di senso nel suo insieme. Allora, credo, si vedrà che questo fenomeno di esondazione distruttiva della competizione, è prodotto dal pensiero dicotomico statico che car

L'INCONTRO TERAPEUTICO

Da diversi anni, ormai, già dal primo contatto, il più delle volte "vocale", attraverso il telefono, con le persone che mi chiedono di accompagnarle nel lavoro di armonizzazione interiore, mi chiedo cosa quella persona, proprio quella e non altre, mi sta portando dell'esperienza umana con cui confrontarmi, per prima, io stessa. Già in quel primo incontro, fatto di percezioni orecchio- voce, un "mondo" comincia a dispiegarsi davanti a me. Poi, quando apro la porta per la prima volta, ci appariamo reciprocamente, e sulla soglia del mio studio due "mondi" si percepiscono e cominciano a interagire nella maggiore pienezza possibile. Favorire la pienezza dell'incontro è il senso del mio compito. Da anni, ormai, considero l'"incontro terapeutico" una variazione particolare, connotata storicamente e culturalmente, di quella specifica ed eterna esperienza umana che è l'incontro tra due persone. Mi sento onorata per il fatto che quella part

ISTRUZIONI PER LE/GLI AMANTI

Forse quando ci si innamora, occorre gridare al miracolo, perchè la divinità della vita si sta manifestando potentemente, e non cercare di racchiudere il miracolo nel recinto delle nostre piccole certezze, dei nostri possessi. Occorre, invece, cercare di essere all'altezza della chiamata-vocazione, della ierofania, adorandola insiema all'altra/o e ringraziare, ringraziare... Cercando di assecondare quello che la vita vuole fare di noi. Porsi come di fronte ad un oracolo di cui occorre interpretare il messaggio: perchè la vita ci unisce, circonfondendoci di numinosità, cosa vuole che testimoniamo della sua magnificenza? Quale grappolo di polarità sta rendendosi disponibile all'ARMONIZZAZIONE attraverso la nostra carne e il nostro sangue di amanti? 17.04.08 LG

CONTEMPLARE L'ARMONIA

Contemplare l'armonia significa AGIRE NEL MONDO INTERIORE. L'azione non è opposta alla contemplazione, si tratta della stessa cosa sperimentata rispettivamente nel mondo esterno, l'azione, appunto, e nel mondo interno, la contemplazione. Con in più la presenza più frequente della consapevolezza. Anzi, potremmo dire che la contemplazione sia l'esperienza che favorisce il risveglio della consapevolezza, come sembra emergere dall'esame delle pratiche sacre nelle culture tradizionali. La contemplazione dell'armonia, nella natura e nell'arte, attraverso tutti i sensi, significa LAVORARE SULL'ELEMENTO QUALITATIVO della nostra esperienza. Da questo lavoro specifico deriva la capacità di EQUILIBRARE QUALITA' E QUANTITA' in ogni aspetto dell'esperienza. Probabilmente è proprio questo che risveglia la consapevolezza, intesa come capacità di cogliere il senso profondo dell'esperienza umana. La nostra esperienza, dunque, consta di due dimensioni: que

UNA TESTIMONIANZA DELLA RICERCA...

...VOLTA A 'RECUPERARE LA FRATTURA TRA PENSIERO RAZIONALE, ANALITICO E L'ESPERIENZA MEDITATIVA', UNA PIETRA MILIARE PER LA DIFFUSIONE E LA RISONANZA CHE HA AVUTO: "In un pomeriggio di fine estate, seduto in riva all'oceano, osservavo il moto delle onde e sentivo il ritmo del mio respiro, quando all'improvviso ebbi la consapevolezza che tutto intorno a me prendeva parte ad una gigantesca danza cosmica. Essendo un fisico sapevo che la sabbia, le rocce, l'acqua e l'aria che mi circondavano erano composte da molecole e atomi in vibrazione, e che questi a loro volta erano costituiti da particelle che interagivano tra loro creando e distruggendo altre particelle. Sapevo anche che l'atmosfera della Terra era continuamente bombardata da una pioggia di 'raggi cosmici', particelle di altaenergia sottoposte a urti molteplici quando penetrano nell'atmosfera. Tutto questo mi era noto dalle mie ricerche nelle alte energie, ma fino a quel momento ne av

LA RESPIRAZIONE: IL MONDO DENTRO E FUORI DI NOI

Il grounding, l'esperienza di base dell'Analisi Bioenergetica, mette in rapporto intenzionalmente la struttura scheletrico-muscolare e la respirazione toracico-addominale. (Come si può vedere, per descrivere la vita le componenti duali si moltiplicano!) In particolare, vengono mobilitati insieme la spina dorsale e il diaframma toracico - il muscolo a cupola che permette ai polmoni di espandersi nell'addome - con l'effetto di rendere piena e profonda l'esperienza dell'inspirare e dell'espirare l'aria che ci circonda. La respirazione si propaga in forma di onda lungo il corpo, scorrendo in senso verticale, mentre produce un alternarsi di espansione e raccoglimento della gabbia toracica - grazie all'azione dei muscoli intercostali - e dell'addome. Come un grande cuore, il torace e l'addome pulsano lungo tutto l'arco della nostra vita. In un senso più ampio, respirare signfica avere a che fare con il mondo che ci circonda; significa lasciarl

STARE NELLA VIBRAZIONE, ESSERE LA VIBRAZIONE

La vita è vibrazione. La vibrazione è l'effetto della compresenza amorosa delle polarità; è pienezza di essere. Coltivarla richiede un'opera di paziente e appassionata tessitura. Stare nella vibrazione è il processo attraverso cui teniamo insieme intenzionalmente le nostre polarità. Essere la vibrazione è il momento estatico in cui il processo dà il suo frutto e noi siamo tutt'uno/a con la molteplicità della vita, siamo molteplicità e unità nello stesso beato momento. In quel momento ci rigeneriamo e riprendiamo spunto e coraggio per avventurarci in nuove ri- composizioni, aperti/e ad accogliere sempre più parti di noi e del mondo. 28/03/08 LG

IMMAGINAZIONE, EMPATIA E NEURONI A SPECCHIO

"...Peter Brook ha dichiarato in un'intervista che con la scoperta dei neuroni a specchio le neuroscienze avevano cominciato a capire quello che il teatro sapeva da sempre. Per il grande drammaturgo e regista britannico il lavoro dell'attore sarebbe vano se egli non potesse condividere, al di là della barriera linguistica o culturale, i suoni e i movimenti del proprio corpo con gli spettatori, rendendoli parte di un evento che loro stessi debbono contribuire a creare. Su questa immediata condivisione il teatro avrebbe costruito la propria realtà e la propria giustificazione, ed è ad essa che i neuroni a specchio, con la loro capacità di attivarsi sia quando si compie un'azione in prima persona sia quando la si osserva compiere da altri, verrebbero a dare base biologica." Si legge questo nella prima pagina del libro di G.Rizzolatti e C.Sinigaglia, "So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni a specchio." (Cortina, 2006), in cui descrivono l

PULSAZIONI E VIBRAZIONI: LA MUSICA DELLA VITA.

Il piacere di essere vivi/e è dato dal naturale fluire dei bioritmi dentro di noi e dal loro trasfondersi nell'attività motoria e percettiva nel mondo esterno (vedi, qui, "Una vita bioenergetica"). Lo stato di grounding, l'atteggiamento psicocorporeo di base in Bioenergetica, è uno "stato vibrante" (vedi, per es., A.Lowen, "Espansione e integrazione in Bioenergetica", Astrolabio, 1979, pp.13-21). "Il piacere di essere pienamente vivi è ancorato allo stato vibratorio del corpo. E' percepito nella piena espansione e contrazione pulsante dell'organismo e dei sistemi di organi che lo costituiscono, per esempio, l'apparato respiratorio, circolatorio e digerente. E' sentito come una corrente di sensazioni che riflette il fluire dell'eccitazione." (ivi, p.19) Tale fluire, proprio in quanto è ritmico, ha una forma musicale; possiamo dire, allora, che siamo un'orchestra: le cellule, le viscere e le mucose - queste ultime s

VIVERE IL PARADOSSO

La vita umana è paradossale, ambivalente, un'oscillazione perenne tra conflitto e armonia. La creatività umana consiste nell'affrontare continuamente le richieste di ricomposizione provenienti dal microcosmo relazionale interno - le varie parti di noi - e dal microcosmo relazionale esterno. Perchè in ogni nostro palpito, in ogni nostro stato e impulso, come in ogni relazione interpersonale, ci sono sempre almeno due forze antagoniste in ballo, a partire dal bisogno di STABILITA' e da quello di MUTAMENTO; in ogni momento occorre tenere conto di entrambi questi bisogni e dosare il loro peso nelle scelte che facciamo, piccole e grandi. Ognuno/a ha il proprio modo di essere paradossale, di "incarnare il mistero", il mistero è la compresenza degli opposti, il loro dialogo, il loro silenzio. Ci sono voluti tanti anni per cominciare a mettere a fuoco il mio modo particolare di essere paradossale, di "incarnare il mistero". C'è voluta tanta energia, tanto do

L'ANALISI BIOENERGETICA

Fondata da Alexander Lowen (1910-vivente), è un approccio psicoterapeutico, una risposta al disagio della civiltà occidentale, e ha come obiettivo di favorire la realizzazione della diffusa aspirazione alla riarmonizzazione dell'essere umano con se stesso e con il suo ambiente relazionale e naturale. Il modello bioenergetico descrive l'essere umano come un insieme di tre dimensioni - l'istinto, il cuore e la mente - da integrare attraverso esperienze di sincronizzazione delle due forze fondamentali operanti in natura, quella aggressiva - rivolta verso l'esterno - e quella ricettiva - rivolta verso l'interno - interpretate mediante un codice il cui concetto-chiave viene denominato "energia vitale" o "bioenergia". Il concetto di "bioenergia" fu sviluppato dal maestro di Lowen, Wilhelm Reich, ampliando le intuizioni freudiane relative alla "libido", in quanto realtà fisiologica, e all'Io corporeo. Da tale sviluppo derivò anch

"L'IO CORPOREO E I DUE ORIZZONTI DELLA PERCEZIONE E DELLA MOTILITA'

Per definire l'Io Lowen parte dalle elaborazioni di S.Freud, esposte ne "L'Io e l'Es". A p.26 de "Il linguaggio del corpo" (Feltrinelli, 1978), riporta due citazioni: "L'Io è innanzi tutto e soprattutto un Io corporeo"; "L'Io deriva in ultima analisi da sensazioni corporee, principalmente da quelle che scaturiscono dalla superficie del corpo." Le sensazioni di superficie a cui si fa riferimento sono relative alla sensorialità e all'attività motoria volontaria. Ma perchè se l'Io è "corporeo" si contrapporrebbe al corpo producendo la fatale scissione "Io/corpo"? Per rispondere a questa domanda, occorre procedere per gradi. Dunque, l'Io è definito "corporeo" in quanto è evocato da processi percettivi e motori, e risulta avere con tali processi un rapporto essenziale. Non a caso l'ipnosi, ad esempio, usa proprio tali vie per mettere l'Io e lo stato di coscienza

GROUNDING, INTEGRAZIONE E INTEGRITA'

Attraverso il "grounding" si operano due fondamentali forme di integrazione psicocorporea: quella tra il canale viscerale e il canale neuromotorio-vertebrale; e quella tra la testa, il torace e il bacino. Vediamo come, ripartendo dalla definizione di "grounding" in piedi: "Assumete la posizione eretta di base: piedi paralleli (distanziati), ginocchia leggermente flesse, bacino sciolto e leggermente retratto. Portate in avanti la metà superiore del corpo fino a sentire il peso sugli avampiedi. (...) Sollevate la testa in modo da guardare dritto in avanti. (...) Poi, sempre con la testa alta, lasciate cadere il torace e dilatate il ventre in modo che la respirazione sia piena e profonda. Fatevi sostenere dal suolo. Da principio potreste trovare scomoda e dolorosa questa postura per la tensione dovuta allo stiramento dei muscoli. sopportate il dolore che passerà non appena i muscoli si rilasseranno. Non dovete aver paura del dolore della crescita, spe

UNA VITA BIOENERGETICA

Vitalità, piacere, creatività: riflessioni sull’essenza e l’impianto concettuale della Bioenergetica.” Appunti, febbraio 2008, Livia Geloso Partiamo dal cuore dell'insegnamento di A.Lowen: stare in grounding significa stare nel piacere di essere vivi nel qui e ora. Dunque, il piacere, in particolare,il piacere di essere pienamente vivi, è un valore, in quanto, per Lowen, è l'esperienza che fonda un atteggiamento umano “sano”. E non solo, tale esperienza è insegnabile ed anzi è il focus dell'addestramento in Analisi Bioenergetica. Il dispositivo di senso dell'Analisi Bioenergetica si incardina, dunque, su di una connessione fondamentale: quella tra GROUNDING e PIACERE DI ESSERE VIVI, dalla quale deriva una dicotomia etica insanabile, quella tra ORIENTAMENTO AL PIACERE DI ESSERE VIVI e ORIENTAMENTO AL POTERE SUGLI ALTRI. E' evidente che il dispositivo si regge e si radica su di un concetto forte, quello di VITA, il quale appare sempre collegato a que