MASCHILE/FEMMINILE: USCIRE DALL'OPPOSIZIONE ED ENTRARE NEL COCKTAIL

Se riuscissimo a pensare la ricchezza e la complessità della polarità
"maschile/femminile".
Se riuscissimo a liberarci dalla tendenza riduttivista imperante in occidente.
Se riuscissimo a risalire dalla letteralità alla dimensione simbolica, la più ampia possibile.
Se riuscissimo a pensare che siamo tutti/e un insieme di maschile e di
femminile, che si esprime attraverso un corpo definito secondo un
sesso, come cocktails serviti in calici e in flute, considerando che
questo è ciò che rende l'insieme affascinante ed estremamente vario!
Se la smettessimo di confondere "il maschile" con gli uomini e "il femminile" con le donne.
Se un uomo potesse dire "Ho paura!" senza essere considerato un bambino.
Se una donna potesse sentirsi indipendente senza scimmiottare gli uomini.
Se, oltre gli stereotipi, per chi lo desidera, ci fosse spazio per vivere tutta l'affascinante
complessità interiore dell'identità sessuata, e quella esterna
dell'incontro erotico-amoroso con l'altro/a.
Gli uomini non vengono da Marte e le donne non vengono da Venere, o almeno non tutti/e; questo
modo di pensare è un esempio tipico della "riduzione" della ricchezza del simbolismo mitico.
Tra i tanti significati simbolici soffermiamoci su uno di essi: Marte rappresenta l'elemento quantitativo e Venere l'elemento qualitativo dell'esperienza (vedi qui, "Contemplare
l'armonia") ed essi sono presenti, evidentemente, in ogni essere umano.
Perchè si mette l'accento sulle differenze o sulla loro negazione, a
partire da definizioni semplicistiche di quella meravigliosa
complessità che è l'esperienza di essere un uomo e di essere una donna?
Per avere un punto di vista che cerchi di cogliere il più possibile
l'insieme e la sua ricchezza credo occorra utilizzare concetti più
elaborati e procedure cognitive che intercettino e si sintonizzino con
la varietà e la dinamicità dei processi interiori ed interpersonali in
questione.2/05/08 LG

Commenti

Marina Mayer ha detto…
Cara Livia,
la cosa più giusta - sempre secondo il mio parere *** - di questi tuoi pensieri si colloca in queste righe:
Tu scrivi: "Se riuscissimo a pensare che siamo tutti/e un insieme di maschile e di
femminile, che si esprime attraverso un corpo definito secondo un
sesso, come cocktails serviti in calici e in flute, considerando che
questo è ciò che rende l'insieme affascinante ed estremamente vario!"
Ma quante sottili distinguo si generano nella mia testa leggendoti... Mi chiedo: ma di cosa stiamo parlando? di una dimensione fisica, e quindi anche sessuale, oppure di ua dimensione squisitamente spirituale, e comunque ancora anche sessuale?
L'incontro "erotico/amoroso" tra due esseri umani di quanta fisicità e di quanta parte intellettuale necessita?
Crescendo ho capito - ad esempio - che, per quanto mi riguarda, esistono fattori ben definiti che scatenano in me la cosiddetta pulsione verso l'altro, il desiderio e l'innamoramento.
Può bastare il tono di una voce, quello che l'altro dice e come lo dice, l'impressione che io ricavo dal suo esistere - se mi appare come una persona "forte" o come una persona "fragile", ma ancora - non ridere - io posso incontrare una persona per strada, sfiorarla appena, neppure parlarla, e poi vedermela catapultata nel mio spazio onirico. In un sogno vero, mentre dormo,e in quel sogno io mi scopro innamorata di quella persona. Mi è capitato quando avevo 15 o 16 anni, e lo strascico è stato lungo e doloroso.
Quindi, tornando indietro, vi è qualcosa nell'essere umano ben al di sopra del maschile/femminile ed è la straodinaria assurdità che caratterizza le sue forme di innamoramento.
Quanto poi a maschile/femminile, faccio davvero molta fatica a immaginare che una persona si ponga indistintamente davanti a essere di sessi diversi e possa provare la stessa attrazione per entrambi. E' lo stesso dubbio che patisco quando mi si parla di "bisessualità". Se parliamo della sfera fisica allora forse vedo una possibilità, per quanto ne so, esistono persone che sono eccitate sessualmente sia da uomini che da donne... Ma se il tuo discorso tiene conto dell'attrazione - come la vogliamo chiamare? mentale, intellettuale, cerebrale, emotiva (mi sembra di camminare sulle uova!- che presiede all'innamoramento, allora - io credo - che non si possano alternare il maschile e il femminile. Nell'essere umano - in ognuno di noi - vi è qualcosa 8o una serie di molteplici fattori) che scatenano l'attrazione verso l'altro... E io non immagino possibile che quei determinati fattori che suscitano la nostra attrazione verso un determinato individuo possano essere traslati su di un altro di sesso diverso, come se solo si cambiasse il recipiente... a meno che...
A meno che non si debba presupporre un'assoluta negazione dell'animale che è in noi. Gli scienziati dicono che in noi dorme il dinosauro, e così riaffermano l'origine animale - dell'evoluzione animale - presente nell'essere umano. Se invece neghiamo questo, dimentichiamo gli odori/profumi,tralasciamo gran parte della nostra componente fisica, allora... allora forse si può fare. Immagino questa storia che ha per protagonisti degli alieni - qualcosa a metà strada tra quelli di Spielberg e quelle palle che aveva descritto Platone, che giravano per il mondo alla ricerca della loro metà e una volta trovatala...), comunque questi esseri hanno - nel mio immaginario - dei grandi capoccioni, e dei corpi esili esili e grigetti (una mezza schifezza, senza nessun appeal), essi siedono davanti a una specie di pc, dotato solo di un microfono, ed entrano in contatto tra loro, su chat o facsimili.
Si cercano, cercano disperatamente (ma perchè ppoi "disperatamente"?, ok, mi è uscito così...), un essere con cui entrare in contatto, con cui collegarsi intellettual/emotivamente e amarsi.
Non importa il sesso dell'altro, i sessi neppure esistono tra questi alieni, per loro importa trovare un cervello, un intelletto creativo pari loro con cui entrare in comunione amorosa... Ma poi?
Quanto può durare ed essere reiterato questo orgasmo asessuato?
Allora, tornando a noi, per provare attrazione verso qualcuno dev'esserci anche l'aspetto sessuale e quindi fisico.. e allora non è vero che uomo o donna fa lo stesso... assolutamente no.
Per un uomo posso provare simpatia, amicizia, cameratismo... e molti altri sentimenti, ma non attrazione. Il suo cervello può essere interessante, dimostrarmi cose che non conoscevo, diverse prospettive, ma l'attrazione, sessuale e psicofisica, "mi spiace", non scatta...
Ho l'impressione che la tua sia quasi un'aspirazione, se si riuscissero a buttare giù le famose barriere tra maschile e femminile, con ogni probabilità, anche i gay, i trans e gli ermafroditi potrebbero vivere meglio, ma questa - cara Licia - mi sembra più un'utopia che una realtà.
E poi vogliamo essere realisti sino in fondo?
Io ti faccio una domanda, ma la risposta - se preferisci il pudore - dalla solo a te stessa...
Forse ti sarà capitato di sentirti "intellettualmente" attratta da una donna, dal suo argomentare/pensare/parlare, ma sei mai andata oltre?
Oltre a fare l'amore con un uomo, hai mai fatto l'amore con una donna, una donna di cui eri innamorata? Hai toccato il corpo di una donna, provato piacere con lei, accarezzando la sua pelle, i suoi seni, la sua sessualità?
Sì? E allora, puoi dire che uomo/donna sono la stessa cosa?...
No, non hai mai fatto l'amore con una donna che amavi?
E allora... che parliamo a fare?!!
; )))
Buonanotte & buona domenica
Giulia Maier
mi trovi sempre su:
http://giuliamaier.splinder.com/
Marina Mayer ha detto…
Cara Livia,
ho letto con molto interesse il tuo intervento e con altrettanto interesse ho letto anche quello di Giulia. Inizialmente ero d'accordo con le tue affermazioni e in parziale disaccordo con quelle di Giulia...poi riflettendo sono arrivata ad elaborare una teoria ancora differente che, in un certo senso, miscela le vostre: esistono uomo e donna ma dal punto di vista sessuale il concetto si amplia e dobbiamo accettare che vi siano femmine, maschi, ma anche gay, lesbiche e trans...e forse proprio le trans sono il cocktail di cui tu parli. Nelle trans, infatti, convivono femminilità e mascolinità sia da un punto di vista fisico che intellettuale. Troppo azzardato?
un saluto
marinella
Marina Mayer ha detto…
Qui, in piccionaia, hai acceso la discussione "notturna", ma - come dici tu - è molto stimolante!...
Noi (M & F)
Sarah ha detto…
Allora...il doscorso è sicuramente complesso e spinoso. Ritengo tuttavia che in questo specifico caso sia possibile leggere il post di Livia come una riflessione simbolica su un insieme di di "conciliabili-opposti" che volenti o nolenti fanno parte di noi. Penso che in tutti gli esseri umani ci sia questa dualità inscindibile maschile-femminile che lo rende completo ed equilibrato. La complessità e la difficoltà stanno nel non essere in grado di conciliare questi opposti di cui siamo composti. Ovviamente non parlo di gusti sessuali nè di attrazione amorosa. Ovviamente. Parlo per simboli energetici complessi ed unici che chi ha seguito un certo tipo di studi sa riconoscere ed afferrare nella giusta prospettiva. Le incomprensioni nascono nel momento in cui un post che parla di Maschile-Femminile viene letto in maniera letterale. Credo che manchi una cornice globale di senso comune per cogliere le sfumature del pensiero espresso da Livia. Inutile dire che sono assolutamente d'accordo con lei quando afferma che tanto male interiore ci risparmieremmo se riuscissimo a far smettere di litigare queste parti e riuscissimo finalemtne a metterle in relazione tra di loro,a farle dialogare, per "uscire dall'opposizione ed entrare nel cocktail"...con tutto quello che ne consegue. Non è facile riuscirci è doloroso e comporta una spesa energetica mentale immensa essere capaci di accettarsi in tutte le sfumature. Quanti aspetti menatli e comportamentali di noi stessi detestiamo? Se poi vogliamo inserire la sessualità in questo calderone ribollente non credo che si debba necessariamente parlare di omosessualità. Accettare la propria parte maschile, per una donna, o femminile, per un uomo, può anche voler semplicemente dire riconoscere il desiderio del gioco dei ruoli durante un rapporto amoroso ed anche in questo caso gli scenari che si aprono sono tanti...
Spero di essermi espressa in maniera chiara.
Sarah.

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