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Visualizzazione dei post da 2018

BIOENERGETICA E PENSIERO CRITICO: MARX E NIETZSCHE SULLO STESSO SCAFFALE?

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  Warum nicht? Perché no? Sembra proprio che sia così, che ci possano stare secondo una recente tendenza del pensiero critico. Mentre approfondivo la matrice nietzscheana del movimento per la riscoperta del corpo, mi sono imbattuta in questa tendenza, proprio alla fine di questo anno in cui cade il bicentenario della nascita di Karl Marx. Mi sono così potuta rendere conto che è in atto una ‘riscoperta di Marx’, come c’è stata, negli anni ‘80 del XX secolo,  una ‘Nietzsche Renaissance’ che dura fino ad oggi.  La novità di oggi, come dicevo, sta nel fatto che questi due ‘miti culturali’ vengono associati come fonti di un pensiero critico sulla tecnoeconomia e sul suo potere disumanizzante: il primo come teorico centrato sulla dimensione collettiva, in chiave economico-politica; il secondo come teorico della dimensione individuale, in chiave estetico-politica. Cosa ha a che fare tutto questo con l’analisi bioenergetica? Premesso che mi ripropongo di trattare questo argomen

AMARCORD LOWEN E SIAB

Sintesi di un articolo, da me sollecitato, apparso su Grounding n.1/2006: “Così nacque la Siab - Amarcord. Viaggio nella memoria in compagnia di Luisa Parmeggiani”. Lowen venne contattato a NewYork, all’inizio del 1976, da Federico Navarro, leader del gruppo reichiano di Napoli, di cui facevano parte molte persone che daranno vita alla Siab. Lowen fu invitato in Italia, a Napoli, nella primavera dello stesso anno, e arrivò in compagnia della moglie Leslie e di un’amica di quest’ultima, Ellen Green Gianmarini che conosceva la nostra lingua. Lowen tenne un workshop che durò 5 giorni in cui si lavorò molto in piedi, si apprese il concetto di  grounding, ci si sottopose alla lettura del corpo e a vere e proprie sedute terapeutiche da lui condotte. Quelli del gruppo che erano ancora pazienti, facevano gli esercizi bioenergetici con Leslie che presentava il grounding e spiegava che si trattava di lavorare sulla percezione corporea, facendo attenzione alle zone di energia ristagnante o

in memoria di Stanley Cavell 1926--2018

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ADOLESCENTE DENTRO E FUORI DI NOI

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INTERVISTA A LOWEN

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SVILUPPARE IL GROUNDING Appunti

Nel mio lavoro trentennale, ho trovato proficuo sviluppare il grounding loweniano in varie direzioni: -        elaborando le esperienze di sostegno nella posizione classica, in piedi, in rapporto all’Io adulto; -          allargando la consapevolezza dei criteri del grounding (rapporto con il suolo e la forza di gravità, insieme alla respirazione completa) a tutte le posizioni, sia in senso statico che dinamico, compresa la posizione quadrupedica; -          evidenziando nel grounding il lavoro con le polarità a livello corporeo, emozionale-affettivo, mentale e simbolico, nello spirito del pensiero funzionale ; -        in particolare, ho sviluppato l’esperienza del grounding come rapporto tra l’aggressività e la tenerezza, tra l’energia rossa e l’energia blu, tra l’apparato scheletrico-muscolare e il canale viscerale; -        inoltre, lavorando col grounding, ho collegato il vissuto dell’apparato scheletrico muscolare con il genitore interno e il vissu

IN MEMORIA DI LIOTTI E KELEMAN

   Questo 2018 si è portato via due esponenti di spicco del mondo della psicoterapia. Mi fa piacere ricordarli insieme proprio perché appartengono ad aree considerate in passato molto lontane: al campo cognitivo-comportamentale, Giovanni Liotti (1945-2018), al campo psico-corporeo, Stanley Keleman (1931-2018). Per fortuna, da alcuni anni, le cose stanno cambiando nella galassia psy ed è mio desiderio contribuire, per quello che è nelle mie possibilità, allo sviluppo del dialogo tra le varie anime della psicoterapia.    Giovanni Liotti è venuto a mancare in aprile e Stanley Keleman in agosto. Liotti rappresenta anche un orgoglio nazionale, avendo contribuito con Vittorio Guidano, alla costituzione della corrente italiana nel movimento cognitivista internazionale. Nato a Tripoli, in Libia, in un’atmosfera culturale complessa composta da italiani, arabi ed ebrei, ciò lo rese sensibile al tema dell’integrazione di campi della conoscenza lontani tra loro. Infatti, entrò in rapporto con

Appunti su analisi bioenergetica e psicoterapia infantile

Il contributo dell’analisi bioenergetica alla psicoterapia infantile si incentra su 2 strumenti fondamentali che il nostro approccio ha sviluppato particolarmente: -        l’osservazione di come i/le bambini/e manifestano la loro vitalità ( energia ), in particolare, attraverso il modo in cui si muovono nello spazio; -        l’osservazione delle costrizioni corporee ed emotive che ostacolano l’espressione affettiva. Attraverso questi 2 strumenti i/le terapeuti/e bioenergetici/che osservano e valutano i comportamenti infantili disfunzionali, tra i quali i più diffusi sono: la dissociazione, l’impulsività e l’aggressività sfidante.    In analisi bioenergetica si viene formati/e ad osservare a livello corporeo il disturbo dissociativo e a lavorare con questa problematica sia a livello corporeo che verbale. In particolare, si è formati/e a favorire l’instaurarsi nel paziente, anche nel/la bambino/a, di un senso di connessione sicura con noi, la qualcosa lo

Disturbi alimentari e terapia bioenergetica

Disturbi alimentari e terapia bioenergetica* Le nuove scoperte neurobiologiche sul malfunzionamento degli ormoni che regolano la fame e   l’appetito, o quelle che riguardano la depressione che si presenta nei disturbi alimentari così come quelle relative ai diversi modi di trattarla, quando sono integrate nella nostra conoscenza di base di tali disturbi, può renderci capaci di fornire un aiuto psicoterapeutico migliore che in passato. Le psicoterapie orientate sul corpo sono particolarmente adatte a lavorare con i disturbi alimentari, proprio in quanto leggono il corpo, interpretano i suoi segnali e aiutano così il/la paziente a sentire di nuovo il proprio corpo, a piacersi, a essere gentili con esso e, infine, a conquistare un’immagine del proprio corpo sana e realistica.   (p.100) Il programma efficace in 7 passi per una psicoterapia centrata sul corpo (p.100) 1.      Nella prima seduta, come regola, segnalo al/lla paziente che non discuterò mai né farò domande riguardanti il

SGUARDO, VOCE, PAVIMENTO PELVICO

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L’approccio bioenergetico alla psicoterapia infantile - Corpo, trauma, grounding

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Teoria polivagale e modulazione del SNA in Bioenergetica

Mi sembra importante sottolineare che l’analisi bioenergetica si muove già da diversi anni in direzione di una sempre più raffinata modulazione dell’attività del Sistema Nervoso Autonomo (SNA) nel contesto psicoterapeutico. Per questo sta accogliendo con interesse il contributo di Porges con la sua Teoria polivagale, e lo sta integrando facilmente nel proprio approccio teorico e pratico. Io credo che, a nostra volta, noi bioenergetici/che, possiamo fornire indicazioni interessanti a questo tema, in particolare, alla definizione del Sistema di Ingaggio Sociale (SIS) e alla messa a fuoco degli interventi che ne favoriscono lo sviluppo. Da molti anni, anch’io lavoro in questa direzione, come si può vedere nell’intervista e nella conferenza che si trovano su youtube e sul sito Corporeamente , curato dalla collega Ivana Totaro, e come si può leggere nei miei articoli apparsi sul blog e sul profilo facebook della Società Italiana di Analisi Bioenergetica (SIAB), olt
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Architettura corporea e sistema connettivo. Una visione olistica e grounded.

Come si intrecciano postura e movimento grounded con l’attività dell’apparato scheletrico-muscolare e del sistema nervoso? Un interessante sviluppo della fisiologia del movimento ci offre una risposta olistica e organica ponendo l’attenzione sulla fascia connettivale.   Il sistema composto dalla fascia connettivale viene visto come un sistema a tutti gli effetti, che collegherebbe tra loro tutti gli altri sistemi dell’organismo. Questa visione sembra particolarmente appropriata se si tiene conto della natura fluida del corpo, che è composto al 70% di acqua. Il modello proposto si avvale delle idee innovative, in campo architettonico e ingegneristico, di Richard Buckminster Fuller (1895-1983). Fuller è famoso per aver progettato la cupola geodetica, in cui ha sfruttato la tensione invece della compressione, inventando così una struttura forte e leggera insieme, grazie anche all’uso di materiali flessibili. Fuller utilizzò il termine di ‘tensostrutturre’ per le