L'INCONTRO TERAPEUTICO

Da diversi anni, ormai, già dal primo
contatto, il più delle volte "vocale", attraverso il telefono, con le
persone che mi chiedono di accompagnarle nel lavoro di armonizzazione
interiore, mi chiedo cosa quella persona, proprio quella e non altre,
mi sta portando dell'esperienza umana con cui confrontarmi, per prima,
io stessa.
Già in quel primo incontro, fatto di percezioni orecchio-
voce, un "mondo" comincia a dispiegarsi davanti a me. Poi, quando apro
la porta per la prima volta, ci appariamo reciprocamente, e sulla
soglia del mio studio due "mondi" si percepiscono e cominciano a
interagire nella maggiore pienezza possibile. Favorire la pienezza
dell'incontro è il senso del mio compito.
Da anni, ormai, considero
l'"incontro terapeutico" una variazione particolare, connotata
storicamente e culturalmente, di quella specifica ed eterna esperienza
umana che è l'incontro tra due persone. Mi sento onorata per il fatto
che quella particolare persona sta scegliendo me per aprirsi
profondamente a se stessa, e per il fatto che lo fa aprendosi a me.
L'incontro terapeutico, in quanto "incontro", dà vita ad un'esperienza
di INTIMITA' EMOTIVA, ed è questo quello che di cui, in quanto esseri
umani, abbiamo tutti/e bisogno e desiderio. Perchè l'intimità emotiva
ci nutre e ci fa crescere, infatti, possiamo conoscere noi stessi/e e,
quindi, vivere la pienezza della condizione umana, solo manifestandoci
all'altro/a e sperimentando le sue reazioni al nostro manifestarci,
tutto questo attraverso, appunto, la condivisione di un clima di
intimità emotiva.
Oggi, nel particolare frangente storico-culturale che
stiamo vivendo in occidente, che possiamo definire orientato
patologicamente al raggiungimento di obiettivi strumentali, è
necessario, anzi, è vitale portare l'attenzione nella direzione
dell'educazione all'intimità emotiva, dell'educazione ai sentimenti,
nella quale l'altro/a è un fine in se stesso/a e non uno strumento da
usare e manipolare.
Ciò può avvenire, in particolare, attraverso la
manifestazione e la condivisione delle emozioni e dei sentimenti in
ambienti protetti e strutturati proprio a questo scopo.
In questa
cornice di senso, apparirà chiara, credo, l'affermazione conclusiva che
a trarre vantaggio dall'incontro terapeutico per la propria crescita
personale non sia solo chi richiede l'intervento del/la professionista
dell'aiuto psicologico, ma anche il/la professionista stesso/a.
19/04/08 LG

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