CONTEMPLARE L'ARMONIA

Contemplare l'armonia significa
AGIRE NEL
MONDO INTERIORE.
L'azione non è opposta alla contemplazione, si tratta
della stessa cosa sperimentata rispettivamente nel mondo esterno,
l'azione, appunto, e nel mondo interno, la contemplazione. Con in più
la presenza più frequente della consapevolezza. Anzi, potremmo dire che
la contemplazione sia l'esperienza che favorisce il risveglio della
consapevolezza, come sembra emergere dall'esame delle pratiche sacre
nelle culture tradizionali.
La contemplazione dell'armonia, nella
natura e nell'arte, attraverso tutti i sensi, significa LAVORARE
SULL'ELEMENTO QUALITATIVO della nostra esperienza. Da questo lavoro
specifico deriva la capacità di EQUILIBRARE QUALITA' E QUANTITA' in
ogni aspetto dell'esperienza. Probabilmente è proprio questo che
risveglia la consapevolezza, intesa come capacità di cogliere il senso
profondo dell'esperienza umana.
La nostra esperienza, dunque, consta di
due dimensioni: quella quantitativa e quella qualitativa. L'occidente
ha privilegiato sempre più l'aspetto quantitativo, che si esprime in
termini numerico-matematici-monetari, a scapito dell'aspetto
qualitativo che, invece, si esprime in termini descrittivo-narrativi
artistici.
La propriocezione e l'immaginazione sono modalità
dell'azione interna, la quale si manifesta nella sua pienezza nella
contemplazione. In particolare, l'immaginazione fa muovere in nuove ri-
composizioni gli assetti interiori.
Contemplare l'armonia significa
SINTONIZZARSI SUL RAPPORTO RITMICO-CICLICO CHE INTERCORRE TRA LE
POLARITA', secondo una MISURA che è PIACERE: la DIMENSIONE ESTETICA è
quello di cui stiamo parlando.
In questa cornice di senso, contemplare
i ritmi naturali dentro di noi, come si fa nell'approccio reichiano-
loweniano, significa trovare la strada interiore, la chiave interiore
per la gestione dei "conflitti", visti come "guerra tra polarità".
Sviluppare la percezione del "flusso" (vedi qui:"L'Io corporeo e i due
orizzonti della percezione e della motilità"), ovvero dell'insieme dei
ritmi naturali - i bioritmi relativi a plasma, cellule, vasi, visceri,
tessuti muscoli, ecc. -, è contemplare l'armonia naturale
"direttamente", nella fusione di soggetto e oggetto, per apprenderne i
segreti da applicare intenzionalmente all'organizzazione delle nostre
esperienze.
L'atto di congiungere l'elemento qualitativo con l'elemento
quantitativo è ben rappresentato nella cultura greco-romana dagli
amplessi di Venere con Marte, non a caso tanto amati e riprodotti
pittoricamente nel Rinascimento: erotismo, conoscenza e crescita
interiore...14/04/08 LG

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