HABERMAS E L'ANALISI BIOENERGETICA

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HABERMAS E L'ANALISI BIOENERGETICA
(per una riflessione del rapporto tra Bioenergetica ed epistemologia)

Devo scrivere anche poche righe – per ora - ma devo manifestare il mio entusiasmo nell'iniziare a leggere le prime pagine dell'ultimo libro tradotto in italiano del vecchio filosofo francofortese: "Verbalizzare il sacro" (Laterza, 2015, ediz. originale, 2012). Infatti,  Juergen Habermas, ormai ultraottantenne, si avventura nel campo del cosiddetto irrazionale – a confronto con il razionalismo disincarnato dominante  - ovvero nel campo del sacro, che è così strettamente intrecciato con la corporeità e il "filone corporeo" nel mondo occidentale moderno, e inizia a dialogare su di esso e con esso, poiché non può fare a meno di "chiedersi cosa significhi il fatto che nel cuore delle società moderne rifioriscano - quali produttive figure dello spirito - confessioni e dottrine religiose già radicate in arcaiche pratiche di culto"(p. VII).
   Già da alcuni anni sto dando il mio contributo alla ricostruzione della corrente culturale non egemonica (in senso gramsciano) incentrata sul corpo e sulle pratiche corporee, e che ho denominato "filone corporeo", di cui fa parte l'Analisi Bioenergetica, in quanto componente fondamentale della psicoterapia corporea. Le mie riflessioni sono reperibili in quattro articoli nella rivista della Società Italiana di Analisi Bioenergetica (SIAB), Grounding, e in un articolo nella rivista Idee in psicoterapia: "L'analisi bioenergetica e il discorso sulla modernità" (Grounding, 1-2, 2010); "Bioenergetica e Teatro: riscoperta del corpo e creatività" (Grounding, 2, 2012); "Bioenergetica e Teatro: affinità, punti di contatto, sinergie" (Grounding, 2, 2014); "Analisi bioenergetica ed epistemologia" (Grounding, 2015, in corso di stampa); "L'analisi bioenergetica e la ricerca della felicità: vicissitudini e poetica dell'integrazione corpo-mente" (Idee in psicoterapia, 2015, in corso di stampa).  

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