IL TERZO ATTO: BIOENERGETICA NARRATIVA E INVECCHIAMENTO


Commenti

Pina Scarpa ha detto…
Grazie per la condivisione che regala Senso alla nostra temporalità!Pina
Vincenzo Eramo ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto…
Mi piace l'idea di poter immaginare la propria vita come una rappresentazione teatrale in tre atti. Io sto rappresentando il terzo atto e la ricerca di un senso anche condiviso con altre coetanee mi aiuta a trascendere la paura dell'invecchiamento. Se guardo poi alla mia storia colgo delle contraddizioni che assumo con dignità e che non mi impediscono di continuare a vivere con curiosità e fiducia. Grazie Livia. Chiara
Mariarita ha detto…
Grazie Livia della tua condivisione e progettualità, poiché ogni periodo della vita è degno di valore, senso e di essere vissuto pienamente! Mariarita.
Unknown ha detto…
Grazie Livia, sei sempre testimone di delicatezza e profondità. Questa distinzione simbolica in atti mi fa pensare all'importanza di ogni atto che attraversiamo e allo sguardo di cura che non deve mai mancare verso noi stessi.
Unknown ha detto…
Grazie Livia, sei sempre testimone di delicatezza e profondità. Questa distinzione simbolica in atti mi fa pensare all'importanza di ogni atto che attraversiamo e allo sguardo di cura che non deve mai mancare verso noi stessi. Elena
Annamaria ha detto…
Credo sia una cosa molto importante invitare alla riflessione su quanto possa essere bello e soddisfacente vivere "il terzo atto" della propria esistenza con pienezza e consapevolezza; in fondo è proprio vero che la nostra vita altro non è che una rappresentazione nel mondo dove
incontriamo le vite degli altri, ci incrociamo con esse e con quello che ci riserva il caso. Mi piace pensare che, se sappiamo guardare indietro con il giudizio e l'esperienza dell'età, possiamo vivere la nostra maturità dandole valore.
Marina ha detto…
Livia cara, ovunque arrivi il tuo sguardo si accendono riflessioni profonde e creative che stimolano nuove considerazioni. A cosa serve invecchiare? Una domanda per niente semplice, ma le questioni semplici raramente ci hanno appassionato.
Mi piace il tuo parallelo con il teatro e trovo suggestiva l’immagine del terzo atto dedicato alla pienezza di essere; pienezza che rende leggeri, a dispetto di quanti pongono l’accento sul peso dell’età.
Laura ha detto…
Livia è davvero entusiasmante immaginare la propria vita come una pièce teatrale ed in questo senso il terzo atto rappresenta il momento in cui tutta la trama assume vero significato. Le condizioni date dell'inizio, le risorse impiegate e le scelte fatte nella parte centrale possono avere diverse conclusioni che non raramente tolgono valore o disperdono i significati delle esperienze fatte. È bello pensare che il nostro compito sia quello di arrivare a costruire un terzo atto in cui tutti gli spunti narrativi della vita trovano il loro senso. Solo cosi il viaggio dell'eroe può concludersi con il ritorno a casa, nel regno dell'anima... Grazie per lo spunto
Patrizia ha detto…
Cara Livia, mi ritrovo abbastanza nella tua descrizione dei (primi) tre atti della vita, però non ho potuto fare a meno, leggendo questo breve testo, di essere assalita da un interrogativo, forte e chiaro. E DOPO? Forse mi sbaglierò, ma mi è sembrato di leggere, fra le righe, il fatto che il terzo atto sia anche quello conclusivo. Anche per me è importante questa fase della vita, perchè dopo aver usufruito del supporto della memoria che ci fa riannodare i fili pendenti e ci spiega le situazioni vissute, dopo aver in qualche caso fatto piazza pulita dei rami secchi che ci inquinavano l'anima, e dopo aver finalmente imparato il vero significato della parola pienezza, ecco che sento di potermi concedere il lusso di continuare (o forse cominciare) a sperimentare un ulteriore, nuovo modo di vivere la vita, una vera e propria se vuoi, seconda vita.

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