La de-somatizzazione nella modernità secondo una storica della percezione corporea: Barbara Duden.

Barbara Duden (1942) si è formata come storica a Vienna e a Berlino, è stata allieva di Ivan Illich, che scrisse "La nemesi medica" (1) , un testo di riferimento sul tema della salute nella stagione dei movimenti, ha insegnato per vari anni negli USA prima di tornare a lavorare in Germania, da poco è in pensione.
Si è dedicata a studiare la corporeità vissuta e percepita coi sensi, scegliendo come fenomeno paradigmatico l'esperienza delle donne nel corso della massiccia medicalizzazione delle funzioni fisiologiche femminili che caratterizza la modernità.
Ha così definito il concetto di "de-somatizzazione" nella modernità e si è applicata a studiarne la storia: "La dis-incarnazione dell'essere che inizia dall'Illuminismo ha occupato un posto preminente nelle mie riflessioni. Ho letto come emergenza di una soggettività dis-incarnata, l'Io dis-incarnato, ciò che Lorraine Daston (2) studia come l'affiorare della verità secondo una nuova ipotesi di certezza, oppure ciò che Mary Poovey (3) ha descritto come la costruzione del Fatto moderno.
Credo che l'essiccarsi dell'Io abbia raggiunto il culmine negli ultimi vent'anni - il testo è del 2000 - ed ora è giunto il momento di riflettere sugli importanti avvenimenti caratterizzati da questa dis-incarnazione. (...) Come storica ho il compito di ripercorrere la strada che ci ha portato all'Io moderno (il mio senso dell'Io): un Io storico che ha letteralmente perso contatto con il soma..." (4)
Duden è partita dalla svolta storica nell'episteme individuata da Michel Foucault, dopo la quale il corpo è divenuto un oggetto su cui ognuno/a di noi come paziente impara qualcosa su di sé attraverso lo sguardo oggettivante e frammentante della modernità che il medico ci trasmette. E' così che ha ritenuto di poter individuare tre tipi diversi di "corpo", ognuno caratteristico di un'epoca:
- il corpo pre-cartesiano,
si tratta della percezione di sé pre-cartesiana, fluida e umorale;
- il corpo dell'epoca industriale,
corrispondente alla classica anatomia e fisiologia con la standardizzazione del "corpo entitativo";
- il corpo tecno-manageriale,
in cui la percezione attualmente passa attraverso i concetti di sistema, di feedback, di trattamento dell'informazione e di management.
In quest'ottica, la medicina come sistema di controllo sociale avrebbe la funzione di introdurci a un modello senza precedenti di "corpo", di sé e di mondo. Le consulenze biomediche indirizzerebbero, inoltre, secondo Duden, i/le pazienti-clienti a considerare se stessi/e come semplici riflessi di costrutti e ad agire di conseguenza, da qui la radicalizzazione della de-somatizzazione propria dei nostri tempi.
Duden sembra non conoscere il filone corporeo a cui l'Analisi bioenergetica appartiene, e a cui ho dedicato un articolo apparso sulla rivista della Siab, Grounding (5). Credo sia interessante conoscere il lavoro di questa studiosa e integrarlo con la storia e con l'esperienza del nostro approccio.

(1) Illich I., La nemesi medica, Ed. Boroli, 2005
(2) Daston L., Galison P., Objectivity and the Escape from Perspective, in Social Studies of Science, 22, n. 4, 1992
(3) Poovey M., A History of the Modern Fact. Problems of Knowledge in the Science of Wealth and Society, Chicago, 1998
(4) Duden B., L'ascesi come presupposto per una storia del corpo. Riflessioni sulla desomatizzazione nella modernità.,  in AA.VV, Corpi soggetto, F. Angeli, 2000
(5) Geloso L., L'analisi bioenergetica e il discorso sulla modernità, Grounding, 9, 1-2, 2010


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