I 3 PASSI BIOENERGETICI


La discesa nella corporeità, attraverso la respirazione completa e il radicamento, rappresenta la discesa nel mondo oscuro del sentire profondo in cui è andata perduta l'essenza della condizione umana per il mondo occidentale.
In questa discesa l'Io occidentale riconosce il proprio ruolo subordinato al Sé (1), inteso come "essenza", e si mette in viaggio per ricongiungersi con esso.
Inizia così il viaggio alla scoperta di sé e del Sé.
Chi ci accompagna, dentro e fuori di noi, ha la natura doppia della vecchiaia e della prima giovinezza, cosicché facilmente sogneremo personaggi che sono molto giovani e molto vecchi, allo stesso tempo, o si trasformano passando da un aspetto all'altro improvvisamente e inaspettatamente, disorientandoci. E ci sentiremo così anche noi: adolescenti e vecchissimi/e, allo stesso tempo, o alternativamente, con un senso di vertigine. Ermes (2), dio doppio per eccellenza, conduttore di anime e teatrante, ci insegnerà a giocare con le nostre maschere, a riconoscerle, ad averne pietà, a riderne.
E' il primo passo: la scoperta di sé.
"Mi sorprende scoprire quante persone non conoscano l'espressione del loro viso, dei loro occhi, nonostante si guardino tutti i giorni.", scrive Lowen (3). Non conosciamo l'espressione di noi stessi/e perché abbiamo perso, in Occidente, il legame con la nostra essenza profonda e così siamo persi/e, spaventati/e da noi stessi/e. Per fronteggiare questa paura ci illudiamo di poter fronteggiare il sentire e l'espressione di esso, e lo facciamo indossando delle "maschere" che immobilizzano i nostri volti in atteggiamenti stereotipati e fissi. Quando ci si toglie la maschera, nel lavoro bioenergetico di scoperta di sé, si vedono espressioni di tristezza, di paura e di rabbia (4). E' necessario che queste emozioni vengano riconosciute, accolte, elaborate e integrate nella struttura della personalità.
Il secondo passo è l'espressione di sé.
"Se i sentimenti non trovano espressione, se vengono repressi, l'individuo perde il contatto con il Sé. Quando si proibisce ai bambini di esprimere certi sentimenti...o li si punisce perché li esprimono, i sentimenti vengono nascosti e alla fine diventano parte dell'oscuro mondo sotterraneo della personalità." (5) Il mondo occidentale insegna alle nuove generazioni a diffidare dal sentire e a privilegiare la razionalità proprio attraverso tutte le forme di educazione, così la mente diventa il guardiano del sentire, di quel cuore e di quell'istinto che là sotto scalpitano. Ma i due pericolosi reclusi, per fortuna, ogni tanto riescono a scappare al controllo e un po' di vita riesce a fluire, ma, dato che la razionalità non vi prende parte, ovviamente, ritornano sempre malconci dalle loro scorribande, o con il fardello di aver combinato dei guai. La mente ha allora buon gioco a redarguirli e a ribadire che l'unica soluzione è richiuderli a doppia mandata nelle segrete della personalità. Questa è la vita scissa, schizofrenica, a cui siamo tutti/e condannati/e, finché non intraprendiamo il viaggio che comprende la scoperta di sé e l'espressione di sé.
Il terzo passo è la padronanza di sé.
Quando la persona sa cosa sente, allora è in contatto con se stessa; ha a anche la capacità di esprimersi adeguatamente in sinntonia con il contesto e con i propri obiettivi, connessi al proprio progetto di vita e alla propria "narrazione"; inoltre, è in grado di prendersi le responsabilità del proprio operato e delle proprie prese di posizione. In questo consiste la padronanza di sé in senso bioenergetico. "Sono scomparsi i controlli inconsci originati dalla paura di essere se stessi. Sono scomparsi i sensi di colpa per quello che si è e che si sente. Sono scomparse le tensioni muscolarti nel corpo, che bloccavano l'espressione di sé e limitavano la consapevolezza. Al loro posto c'è l'accettazione di sé e la libertà di essere." (6)
Il canale che ci connette al Sé, che connette l'Io al Sé, viene in questo modo riaperto, riattivato, e si ha la sensazione di una nuova nascita, si ha la sensazione di cominciare davvero a vivere. 

(1) A. Lowen, Arrendersi al corpo, Astrolabio, 1994, p.26
(2) L. Geloso, Vivere nel profondo del proprio essere, su questo blog in data 3 giugno
(3) A. Lowen, Arrendersi al corpo, p.43
(4) A. Lowen, ivi, p.43
(5) Ibidem, p.43
(6) Ibidem, p.43

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