Grounding e struttura ossea

Ieri, nel primo incontro della classe di esercizi bioenergetici, nel nuovo anno lavorativo, ho dedicato particolare attenzione al rapporto tra il grounding e la struttura corporea.

Da notare che preferisco utilizzare la denominazione "struttura ossea" al posto del termine "scheletro", perché quest'ultimo termine ha un effetto cognitivo-emotivo inquietante che rende difficile percepire positivamente il vissuto osseo.

Parliamo, dunque, di "struttura ossea". Dal punto di vista psicocorporeo, il vissuto osseo assolve a varie funzioni tutte importanti: prima di tutto, le ossa ci danno il senso della solidità e della coesione, attraverso la possibilità di appoggiarci alla terra così da sentirci piantati/e ed esprimere la nostra forma e la nostra capacità di movimento.

L'atteggiamento del grounding consiste nel percepire consapevolmente, intensamente e in modo integrato le sensazioni dei punti del corpo in appoggio insieme con la respirazione completa, toracico-addominale, e la mobilità della spina dorsale.

Ecco un esercizio elaborato da me allo scopo di fare esperienza di quanto appena detto.

Provate a sedervi a gambe incrociate con la schiena appoggiata ad una parete sulla quale avrete messo un grande cuscino o un materasso così che il contatto sia morbido. Puntatevi nella parte esterna dei piedi, nelle tuberosità ischiatiche (le due punte con cui finisce il bacino), nella parte alta del bacino e nelle scapole. Puntatevi anche nelle mani appoggiate sulle vostre cosce, così da radicare il cingolo scapolare sia nelle scapole che negli arti superiori. Concentratevi sulle sensazioni dell'appoggio intenso che lo spingere provoca in quei punti. Poi, fate pulsare i muscoli del pavimento pelvico per connettervi bene con la terra e con le gambe. Concentratevi sulla vitalità delle ossa e visualizzate le ossa che pulsano delicatamente ma saldamente.

Sentite che la Madre Terra vi sostiene sia in senso orizzontale, attraverso il pavimento, sia in senso verticale, attraverso la parete. E, adesso, respirate nella pancia portando la testa e il bacino leggermente indietro quando inspirate e in avanti quando espirate, così da connettere la respirazione con la percezione della schiena e della sua sensuale mobilità. Respirate con la bocca aperta per rilassare la bocca e la gola e per sentire meglio il "canale viscerale", ovvero, l'insieme delle viscere, nella parte anteriore del corpo. Indirizzate respiro e amore verso le ossa.

Immaginate, ora, di evocare attraverso l'esercizio la coesione della "squadra" interiore, composta dalle varie parti di voi. Potete visualizzare una squadra sportiva che si stringe in un cerchio e si carica per vincere ripetendo: "Sì, insieme ce la facciamo!". Lasciate che il "Sì!" si muova dentro di voi con il respiro in un'onda che va dall'alto verso il basso e viceversa. Potete concentrarvi su un obiettivo che desiderate raggiungere in questo periodo.


Commenti

Post popolari in questo blog

IL VOLTO CANGIANTE DELLA SOLITUDINE

Disturbi alimentari e terapia bioenergetica

IL DIALOGO BIOENERGETICO TRA MENTE E PANCIA. L'ORACOLO CORPOREO E IL SISTEMA NERVOSO ENTERICO.